Si fa fatica a fare entrare nelle teste degli imprenditori italiani che la concorrenza in rete è ben altra cosa che quella cui sono abituati nel settore bricks&mortars con la sua dinamica di concorrenza diretta sul prodotto.
In rete, essa si manifesta in forma trasversale.
I produttori di informazioni rilevanti per i propri clienti target possono anche non essere nel proprio settore o nella propria nicchia.
Molti website di infomediari, ad esempio, colpiscono proprio questo punto offrendo informazioni che potrebbero (e dovrebbero) essere trattate nella nicchia di appartenenza. Ciò vuol dire che immettersi sul mercato in rete vuol dire concorrere anche con questi infomediari oltre che con i competitors diretti.
Un website specifico di un franchising per la casa, ad esempio, si troverebbe a competere non solo con altri franchising che offrono la stessa tipologia di prodotto sotto brand diverso ma anche con portali generalisti che trattano il settore in questione oltre tutto il resto ma che possono offrire un parco maggiore di offerte in quanto non sono limitati al catalogo orizzontale e verticale del franchising.
Occorre in questo caso competere sulle informazioni erogate, che devono andare oltre il semplice annuncio, e sui servizi offerti, che devono andar oltre la semplice esposizione del prodotto.
Un piano di web marketing che non parta da questo assunto avrà seri problemi ad ottennere un ritorno sull'investimento.